martedì 2 ottobre 2012

CHI SIAMO

MIO si presenta come un MOVIMENTO politico veramente nuovo per l’Italia e, credo, per il mondo occidentale in genere. È un’organizzazione con una collocazione atipica perché non vuole essere, e non sarà, né a destra, né a sinistra e neanche al centro ma abbraccerà tutto l’arco costituzionale perché vuole essere di tutti gli italiani.
Lo scopo è quello di salvaguardare i diritti del popolo italiano e non di un solo settore o di una sola classe o ideologia, non avrebbe senso fare una cosa nuova ma uguale identica a qualcosa di esistente.

MIO guarda lo stato italiano sia come territorio che come popolazione e vuole che, sia l’uno che l’altra, tornino ad essere un insieme felice ed invidiato dal resto del mondo;
l’Italia è stata la culla delle belle arti, delle invenzioni, della cultura ma anche dell’artigianato;
con l’impero romano ha insegnato al mondo intero (quello allora conosciuto) il significato di giustizia e di “democrazia” ed ha esportato sapere e cultura: deve tornare ai fasti di un tempo per dimostrare che non è un popolo di “furbetti” ma di gente con dei valori grandi e profondi.

A chi si rivolge?
A tutti, senza distinzione di sesso, religione e ideologia perché l’Italia è di tutti e non solo di quattro ricconi furbetti che si nascondono sotto un cappello rosso o verde o giallo o bianco;
quelli che combattevano per un ideale superiore sono stati messi da parte da gente il cui ideale era ed è il dio quattrino;
il cittadino, come dice la costituzione, è la base e le fondamenta su cui si poggia una nazione, è quello che supporta il peso di tutto ma è anche la parte più importante e deve essere mantenuta in perfetto stato altrimenti la struttura crolla.

Questo significa che il cittadino deve essere partecipe della vita politica dello stato e deve essere tenuto in grande considerazione sempre, non solo quando è chiamato ad eleggere qualcuno o a pagare le tasse, SEMPRE significa che il governante deve VERAMENTE avere a cuore il benessere del popolo.

Lo stato è come una famiglia e il governo ne è il suo capo; se in una famiglia il padre si sazia e lascia i figli a pane e acqua le cose non vanno bene e i figli si ribellano; se il padre promette cose che non mantiene, i figli si ribellano: la famiglia è destinata a sfasciarsi.

Se, invece, i componenti, ciascuno secondo le proprie capacità e possibilità, contribuiscono alla crescita e al mantenimento della famiglia, tutti, chi più e chi meno, godono del benessere che la famiglia produce e la famiglia resta per sempre unita e sana;
i componenti il nucleo familiare sono tutti uguali, non c’è nessun componente più importante degli altri, ci sono solo persone che hanno capacità e possibilità, compiti e responsabilità diverse e ma tutti sono importanti.

Se nessuno coltiva la terra è difficile mangiare il pane o la frutta;
se nessuno pulisce le strade dopo un po’ non ci si cammina più;
se nessuno progetta e coordina le varie attività e si preoccupa di tenere unite le varie componenti, se nessuno si impegna a dare le giuste regole ed a farle rispettare, non ci sarà più una nazione ma il caos e dove c’è il caos non c’è democrazia e non c’è vita.

Si sente spesso che in una squadra o in una azienda tutti sono necessari ma nessuno è indispensabile, io penso che in una nazione tutti i cittadini sono importanti, necessari, indispensabili e insostituibili perché la nazione è dei cittadini che la vivono, la fanno crescere e hanno l’obbligo di difenderla contro chiunque la attacchi, sia dall'esterno che dall'interno. E non parlo di un attacco armato, anche una legge “ad personam” o una limitazione ingiustificata delle libertà personali sono attacchi da combattere energicamente.

5 commenti:

Unknown ha detto...

non prendertela , sono bellissime parole , già sentite e scritte milioni di volte , dammi un motivo per credere che stavolta non restino solo buoni propositi.

Anonimo ha detto...

non può !

Unknown ha detto...

dipende da tutti noi farli crescere o restare buoni propositi; siamo tutti nella stessa barca, se remiamo nella stessa direzione, non dico tutti ma almeno il 51%, possiamo approdare e metterci in salvo, altrimenti rimarremo in balia delle onde.
le mie parole sono quelle che sento tutti i giorni, non sono l'unico a pensarla così, però sono l'unico a chiedere di passare dalle parole ai fatti, ma sempre e solo insieme.
se andiamo a mettere una croce su un simbolo e poi ce ne freghiamo, non abbiamo risolto nulla, anzi abbiamo peggiorato.
nessun esponente politico chiede al popolo di controllare il loro operato, anzi quando il popolo ci prova gli mandano le forze dell'ordine a manganellarlo. io chiedo che se il popolo manifesta c'è di sicuro un motivo serio e quindi non va bastonato ma ascoltato.

Mauro ha detto...

questo è quanto si sente dire da tempo , ma per passare dalle parole ai fatti occorre avere gli strumenti , vedi farti eleggere , ma con questa legge elettorale non si va da nessuna parte , resteranno in carica sempre le vecchie mummie

Unknown ha detto...

se riesci a farti conoscere questa legge elettorale va bene.
il problema non è farsi eleggere e diventare uno dei tanti che siede in parlamento (anche se uno che rompe a tutto spiano), ma raggiungere la maggioranza che ti permette di legiferare senza la paura che l'opposizione te lo impedisca.
quando hai un numero sufficiente, sia alla camera che al senato, per approvare le leggi in tranquillità (vedi l'ultimo governo di berlusconi) allora puoi cambiare le cose.
per fare questo servono i numeri e serve che gli italiani si impegnino per cambiare altrimenti ci ritroveremo sempre con un palo nel .....